Il cervello umano riceve circa 40 miliardi di informazioni al secondo provenienti dai nostri 5 sensi, ma il cervello cosciente ne riesce ad elaborare solo 40. Dunque uno degli errori che spesso progettisti, disigner e grafici fanno è quello di inserire troppi elementi per abbellire e arricchire il sito, ma che in realtà rischiano di sovraccaricare il cervello del visitatore. In sostanza non è necessario riempire le pagine web con troppe informazioni (testi immagini, bottoni, banners, barre degli strumenti ecc. ecc.), si potrebbe optare per poco testo ed un uso accurato di belle immagini (statiche o in movimento) che illustrano i servizi offerti, guidando il visitatore nella navigazione aggiungendo di volta in volta sempre più informazioni, fino ad arrivare a fargli ottenere ciò che cercava, si è ottenuto così lo stesso risultato, ma senza affaticare o infastidire il potenziale cliente!
Questa si definisce “comunicazione progressiva” e contraddice quanti sostengono che ci vogliono sempre pochi “steps” per arrivare alle informazioni desiderate.
I fatti dimostrano che i visitatori sono ben disposti a navigare spostandosi in pagine sempre più dettagliate, basta solo saper dosare la quantità di informazioni aggiuntive che vengono fornite ad ogni nuovo livello ed il visitatore non si accorgerà neppure di essersi addentrato in profondità nel sito.
La comunicazione progressiva richiede dunque che si conosca a priori ciò che il visitatore cerca e come ragiona, in modo da poter dosare saggiamente le informazioni. Potrebbe paragonarsi ad un percorso formativo, ad un allievo senza esperienza, si forniscono infatti, le sole informazioni che gli servono in quello specifico momento, dandogli però, la possibilità di integrarle con ulteriori informazioni frutto delle domande che necessariamente si formano nel proprio cervello durante la fase di apprendimento (cosa che si può ottenere tramite appositi links magari) e fornendogli sempre la possibilità di tornare al punto di origine per cambiare il percorso conoscitivo.
Durante la navigazione di un sito di e-commerce, al visitatore vengono chieste 3 differenti tipi di interazione:
a) Conoscitiva (utilizzo della memoria a lungo termine)
b) Visuale (utilizzo della visione centrale)
c) Motoria (muovere il mouse, cliccare un bottone, scrivere in un campo di testo, stampare un elemento ecc. ecc.).
Ognuna di queste interazioni utilizza una parte di risorse mentali, a partire dalla conoscitiva che utilizza più risorse (perchè richiede all’utente di ricordare qualcosa già fatta in passato), passando per la visuale (che richiede di guardare, leggere, interpretare e capire) fino ad arrivare alla meno “costosa” in termini di energia mentale che è quella motoria (poiché si richiede solo di premere uno specifico bottone, senza dover pensare troppo).
La logica dunque farebbe supporre che si dovrebbero aumentare le interazioni di tipo motorio e diminuire quelle di tipo conoscitivo e visuale, ma nella pratica cerchiamo sempre di diminuire il numero di click che il visitatore deve compiere per arrivare alla destinazione. Quindi come al solito si dovrà utilizzare il buon senso e valutare dove sia meglio far utilizzare maggiormente una delle 3 interazioni. Il giusto grado di utilizzo delle 3 interazioni è regolato dalla cosidetta “legge del fitt”.
Una interazione motoria che può risultare fastidiosa in un sito di e-commerce potrebbe essere ad esempio l’immissione di dati, attraverso l’utilizzo di diversi strumenti: mouse, click, rotella, tastiera e relative conferme dei dati inseriti.
Magari minimizzare al massimo l’utilizzo della tastiera, richiamando automaticamente a video dei dati già forniti in una precedente registrazione potrebbe diminuire la distrazione del cliente che non dovrà più spostare lo sguardo in continuazione per controllare monitor e tastiera. Poter selezionare degli elementi e confermarli a video tramite pochi click di mouse sarebbe un ulteriore aiuto per il cliente. D’altro canto, in alcune pagine potrebbe essere invece più semplice per il cliente navigare, capire e cercare informazioni attraverso un maggiore utilizzo di immagini che fanno intuitivamente capire cosa è necessario fare.