LE EMOZIONI E IL PIACERE

La risata è un comportamento istintivo che crea legami sociali. Ma cosa sappiamo realmente sulla risata? a) la risata è universale, si ride in qualsiasi parte del mondo indipendentemente dalla cultura di appartenenza. b) la risata è inconscia, non si può ridere a comando e le false risate vengono facilmente percepite da chi guarda. c) la ristata serve alla comunicazione sociale, infatti la gente ride per un tempo 30 volte inferiore quando si trova da sola. d) la risata è contagiosa, sentendo le altre persone ridere probabilmente anche noi inizieremo a ridere. e) la risata appare nel bambino già dai 4 mesi circa di vita. f) la risata, diversamente da quanto si potrebbe credere, non è causata dall’umore della persona, e solo nel 20% dei casi è provocata da scherzi o battute. La maggior parte delle volte si sorride per creare legami sociali (accompagnandola ad un saluto ad esempio). g) la risata raramente si scatena in mezzo ad una frase, nella stragrande maggioranza dei casi si ride alla fine. h) la persona che parla, ride due volte di più rispetto alla persona che ascolta i) le donne ridono due volte di più rispetto agli uomini l) la risata denota anche la gerarchia sociale, più in alto si è nella gerarchia, meno si tende a ridere m) la risata naturale viene percepita differentemente da quella indotta dal solletico Da queste considerazioni di carattere generale, si può dedurre quindi che in un sito web è difficile far ridere le persone perché solitamente c’è un tipo di rapporto asincrono e distante; invece nelle comunicazioni sincrone (video chat) la risata aumenta subito il livello di legame (empatia) ed interazione sociale. Se si desidera far ridere la gente, dunque non è necessario instillare in loro il buon umore o fare degli scherzi, ma è sufficiente ridere, perché la risata sarà di per sé contagiosa. Tra far vedere una foto di una persona che ride ed un video, sempre meglio far vedere una foto, perché il video rivela più facilmente le risate false o indotte, mentre una istantanea no, circa 83% delle volte che vediamo foto con sorrisi falsi o ammiccanti ci sembrano in realtà sinceri. Un sorriso sincero (o che sembra sincero) genera inevitabilmente fiducia nella persona che lo osserva. Considerando quanto tempo utilizziamo le zone emozionali del nostro cervello e quanta importanza i fattori emozionali hanno nella nostra esistenza, riteniamo sia indispensabile imparare a conoscerli e discernerli tra loro per poterli utilizzare al meglio. Innanzi tutto bisogna distinguere due tipi di fattori: a) Emozioni: sono tutti quegli stati d’animo che hanno una correlazione fisiologica, che cioè si manifestano attraverso una espressione facciale, dei gesti ecc. ecc. e sono il risultato diretto di un evento specifico. b) Atteggiamenti: sono degli stati d’animo che durano molto più a lungo rispetto alle emozioni (anche 1 o 2 giorni), non possono essere espressi fisicamente e non sono causati da un evento specifico. Sono state identificate 7 emozioni universali, che coinvolgono ben 40 muscoli facciali: a) Gioia b) Tristezza c) Disprezzo d) Timore e) Repulsione f) Sorpresa g) Rabbia Sono universali come lo sono del resto anche piangere e ridere. I gesti che accompagnano le emozioni non sono invece universali, dunque sono molto più difficili da cogliere (un italiano, s sa gesticola molto rispetto ad un finlandese). Riferendoci ad un sito di e-commerce, se si desidera trasmettere una certa emozione al visitatore, è meglio utilizzare una foto (oppure un video purchè le emozioni siano chiaramente sincere) in cui sia chiara ed univoca l’emozione espressa. E’ altresì vero che per costruire il sito è indispensabile conoscere bene il proprio “target” (il cliente tipo) e per fare ciò, dovremo sforzarci di capire qual’è ( o quale potrebbe essere) l’atteggiamento emozionale che guida un ipotetico visitatore verso il nostro sito, quali potrebbero essere i suoi gusti e quali le limitazioni date dalla sua cultura (paese di origine). Ad esempio, se il sito vende scarpe da donna e si sà che il target principale saranno ragazze o donne al di sotto dei 40 anni, state certi che l’atteggiamento con cui si porranno di fronte al sito sarà: - voglia di essere bellissime indossando le loro scarpe nuove (gioia) - grande aspettativa, curiosità di vedere cosa offre il sito e quanto i prodotti seguano le attuali tendenze della moda (curiosità) ecc. ecc. …quindi una buona idea sarebbe puntare sull’idea: “compra queste scarpe e sarai bellissima, alla moda e dunque felice!” Se è vero che ogni emozione ha una corrispondente espressione facciale, è stato verificato che è altrettanto vero anche l’inverso, quando cioè si altera il viso, si innescano dei meccanismi che portano le persone a provare delle emozioni che si adeguino all’espressione presente in quel momento. Se ad esempio inseriamo nel sito una scritta così piccola, che per leggerla dobbiamo avvicinarci al monitor e strizzare gli occhi, insieme aggrottiamo anche le fronte e attiviamo molti muscoli che normalmente utilizzeremmo per esprimere “rabbia”…ebbene in quel preciso istante in noi si innescherà veramente la rabbia, non indotta tanto dalla situazione (aver trovato una scritta molto piccola), quanto dall’aver innescato dei muscoli facciali ben precisi, ci sarà quindi una buona probabilità che il cliente si faccia una impressione negativa del sito e decida di non comprare nulla o addirittura andarsene dal sito arrabbiato! Anche gli aneddoti, le storie, i video e le fotografie possono innescare emozioni perché attivandosi i neuroni specchio, questi ci portano a imitare le espressioni delle emozioni che vediamo o immaginiamo, le proiettiamo su noi stessi, le memorizziamo nella memoria a lungo termine e contemporaneamente iniziamo a provare quelle stesse emozioni. Le persone sono più propense a considerare vere le emozioni che si provano nella nostra mente cosciente, senza rendersi conto che la maggior parte di esse invece avvengono in maniera inconscia. Tutti i ricordi di più lunga durata sono legati ad emozioni, quindi non bisogna mai dimenticarsi di inserire elementi emozionali nel sito. E’ stato dimostrato che il cervello umano prova piacere nel momento in cui rileva la presenza di novità, meglio ancora se anche inattese. Il nostro cervello più arcaico infatti, controlla costantemente l’ambiente circostante, in cerca di cibo, partners sessuali o possibili pericoli dai quali fuggire il più rapidamente possibile. Dunque ama essere sollecitato da nuovi eventi piacevoli, improvvisi e inaspettati, questa sollecitazione provoca una reazione immediata nel cervello. E’ buona norma dunque trovare soluzioni nuove e inserire elementi piacevolmente inattesi con cui il visitatore dovrà cimentarsi, ma senza esagerare, perché al contrario, tutto ciò che è troppo complesso da capire, viene immediatamente abbandonato. Inoltre è stato anche rilevato che il cervello umano ama restare attivo, essere sempre impegnato in qualcosa. E’ vero che precedentemente abbiamo detto che l’animale uomo è tendenzialmente “pigro”, ma dobbiamo doverosamente distinguere, che quando l’essere umano non è costretto a fare nulla, tende a non fare nulla…ma dopo un pò di tempo si innesca la noia, l’impazienza per la mancanza di novità e quindi diventa infelicità. Da tutto questo si ricava che, se le persone ritengono una operazione utile o che comunque porta un qualche tipo di vantaggio o ricompensa, allora è molto probabile che si cimentino nel farla, al contrario se l’operazione è insignificante e non porta a nulla, le persone preferiscono restare inattive e conservare le energie nella speranza di essere sollecitati da qualche piacevole novità. Tendenzialmente però la gente preferirebbe trovarsi nella prima situazione, perché essere occupati è comunque un’attività piacevole per il cervello. Quindi, se le persone devono attendere per un certo periodo di tempo (come potrebbe essere una pausa troppo lunga) prima di poter continuare nella loro attività, allora ci deve essere qualcosa che impegni il loro cervello nel frattempo. Una valida alternativa ai volti umani, da inserire come immagini in un sito web (se possibile), è rappresentata delle cosidette “scene pastorali”. Comunemente adottate anche nelle case nobiliari, negli ospedali, negli uffici delle grandi aziende, questo tipo di panorami si è notato che abbiano un effetto piacevole sul nostro cervello, talvolta anche terapeutico. Gli scienziati ipotizzano che il nostro cervello arcaico, alla costante ricerca di cibo, acqua e protezione, istintivamente si attivi di fronte a delle immagini che rappresentano vallate con alberi (dove è possibile nascondersi o farsi una tana), corsi d’acqua e animali (che garantiscono l’approviggionamento di cibo). Le immagini pastorali, mitigano le emozioni spiacevoli, perché danno al cervello quel senso di sicurezza che è di primaria importanza per l’animale uomo. Anche i video sono molto indicati, perché permettono al cervello di proiettarsi in quella realtà rassicurante, se pur solo virtuale. Aggiungiamo al tutto anche l’immagine di una bella ragazza su uno sfondo naturale di tipo pastorale ed anche l’istintiva ricerca di un partner sessuale verrà appagata! soluzione indicata per siti dove l’osservatore è principalmente di sesso maschile e la bellezza femminile è un elemento importante (siti per casting, modelle, fotografia ecc. ecc.). Anche la musica agisce come stimolatore delle emozioni. In genere la propria musica preferita induce euforia, il prevedere la parte del brano musicale che si preferisce produce effetti positivi sul cervello (tramite dopamina); ma non è detto che la musica induca le stesse identiche sensazioni piacevoli su tutti gli ascoltatori, la musica infatti è molto soggettiva. Si è notato che nei social network che consentono di poter mettere in sottofondo la propria musica preferita nella pagina del profilo, siano molto più graditi. Dunque si consiglia (se possibile) di realizzare siti nei quali sia possibile per l’utente visitatore personalizzare colori, forme, fonts e inserire in sottofondo la propria musica preferita. Mentre non è sempre una buona idea mettere un sottofondo musicale nel proprio sito di e-commerce, poiché non si sa in anticipo che effetto potrebbe avere sul visitatore.

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