Studi recenti hanno dimostrato che una azione, si trasforma in una quotidiana abitudine se la si ripete almeno per un periodo medio ci 66 giorni circa. Questi 66 giorni ovviamente sono solo un valore medio perché i test hanno evidenziato che per alcune pratiche semplici ci vogliono non più di 18 giorni, mentre per pratiche più complesse ce ne vogliono anche 254!
Inoltre si è notato che influisce negativamente, sulla creazione di un abitudine, il saltare l’azione per 2-3 giorni consecutivi, mentre saltare un giorno ogni tanto non dava alcuna alterazione al processo.
Se si desidera dunque instillare nelle persone una abitudine, ad esempio a visitare giornalmente un sito web, bisognerebbe iniziare col dare loro delle piccole ricompense/gratificazioni quotidiane, un motivo cioè per tornare quotidianamente, entro poco tempo il sito avrà un numero minimo di visitatori garantito.
Altre considerazioni interessanti recentemente scoperte sono:
a) Le persone amano avere poca concorrenza. Sapere di competere contro solo 10 altre persone incoraggia le persone a gettarsi nella mischia più facilmente che sapere che si dovrà competere contro 100. Perché inconsciamente il cervello indica loro che si hanno più possibilità di riuscita.
b) Le persone amano avere il pieno controllo della situazione ed essere autonome, fare le operazioni autonomamente e non avere un’altra persona che se ne occupa al posto loro. Questo perché probabilmente il cervello ancestrale ritiene di essere più al sicuro da possibili pericoli, se in grado di muoversi ed agire in completa autonomia senza dipendere da altri. Avere il controllo della situazione è avvertito come “vitale” per la sopravvivenza dell’individuo.
c) Le persone in media riescono ad avere circa 150 legami di amicizia stabile secondo quanto indicato dal “numero di Dunbar”. Nei social network ce ne possono essere anche molti di più, ma sono da considerare solo come legami deboli, con poca o nessuna interazione tra persone di diverse realtà sociali, culture e aree geografiche.